VICARÌA: LA NAPOLI NASCOSTA CANTATA DA VALERIO BRUNER

VICARÌA: THE HIDDEN NAPLES SUNG BY VALERIO BRUNER

Da un lato l’America, con i suoi suoni e le sue influenze culturali, funge da sfondo e orizzonte immaginario. Dall’altro lato, i vicoli di Napoli fungono da palcoscenico ed epicentro delle narrazioni quotidiane.

Questa dualità tra Napoli e l’America è presente da tempo nella canzone d’autore napoletana ed è diventata uno “stile” a sé stante. È all'interno di questa tradizione che il cantautore Valerio Bruner, in maniera neoclassica ma profondamente personale, si colloca con il suo album “Vicaria”, rinfrescando i messaggi e i valori cari ad artisti come Pino Daniele e Edoardo Bennato.

“Vicarìa” si può riassumere così: un album dove Napoli diventa il crocevia del mondo, uno scenario non solo di incantevole bellezza ma anche di totale perdizione, un crogiolo di storie che trasudano sia religiosità che dannazione.

Valerio Bruner, immortalato nei vicoli della sua Napoli
Valerio Bruner, immortalato nei vicoli di Napoli. Foto di Arianna Di Micco 

IL DISCO

“Vicarìa”, pubblicato nel 2023 da Santa Marea Sonora Records e prodotto da Alessandro Liccardo, è l'ultimo lavoro di Valerio Bruner.

E' una sfida all' era digitale; che ha fatto della velocità il suo modus vivendi, con Bruner che mira a ripristinare il valore dell’artista come acuto osservatore e fornitore di esperienze e speranza.

Il titolo è ispirato a “Vicarìa Vecchia”, un antico quartiere di Napoli che Bruner descrive nell'album come santa e peccatrice. Raffigura una Napoli oscura e dimenticata, lontana da quella catturata nelle cartoline, ma che nasconde al suo interno un magma ribollente.

L'album è composto da dieci brani che fondono rock, folk e blues con un suono internazionale, raccontando storie di vita reale e disperazione. I testi parlano degli emarginati, degli ultimi e dei dimenticati, di persone che hanno fatto scelte sbagliate e vivono ai margini della società.

Un bestiario umano, narrato nello stile di Springsteen o Johnny Cash, dal senzatetto dell'Ave Maria (che muore sui gradini di via Duomo nell'indifferenza di tutti, Dio compreso) alla prostituta transgender di “Core Mio” chi, in una vita di emarginazione e insulti, continua miracolosamente a credere nell'amore come mezzo di redenzione.

Questo approccio poetico è ancora più efficace se si considera che Bruner, dopo aver iniziato in inglese, ha scelto di cantare in napoletano per rendere il suo messaggio più immediato, senza mediazioni né filtri, raccontando la realtà dei quartieri popolari di Napoli come Forcella e Mercato.

CONCLUSIONI

“Vicarìa” è un'esperienza musicale autentica e profonda, dove la voce grintosa di Valerio Bruner intreccia un arazzo emotivo con l'ascoltatore, trascinandolo in un mondo che piacerà agli amanti di un certo tipo di tradizione cantautorale folk-rock.

È un album che può essere apprezzato ancora di più sapendo che il progetto va oltre l'ascolto musicale, poiché Bruner mira ad avere un impatto tangibile sulla comunità esibendosi e portando il suo messaggio in luoghi difficili come le carceri, combinando così musica e azione sociale.

Uno scopo nobile che merita applausi e sostegno. Vi invitiamo a scoprire questo cantautore napoletano e a sostenere i contributi positivi che la cultura di questa meravigliosa città può offrire.

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Scritto da Silvia Nasti

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