Diari sudafricani: viaggio a Drakensberg

South African Diaries: Trip to the Drakensberg

Questa è la sesta volta che visito il Sudafrica, tutto perché sono abbastanza fortunata da essere sposata con un sudafricano. Il mio primo viaggio in questo meraviglioso paese è stato in occasione del nostro matrimonio, alcuni anni fa. Ogni volta che vengo in Sudafrica, cerco di esplorare una nuova parte della nazione. In questa occasione, eravamo giu’ per un mese, con l’intenzione di trascorrere più tempo con la famiglia a Johannesburg, anche per via del mio smart working. Tuttavia, avevamo programmato alcune gite interessanti con la famiglia per i weekend, a cominciare dalla mia prima volta nelle meravigliose Montagne del Drakensberg. Mio marito da tempo parlava di portarmi a visitare il suo posto preferito della nazione, quindi finalmente lo abbiamo fatto.

Drakensberg Mountain Range
Drakensberg Mountain Range

Il piano era di partire presto il venerdì mattina seguendo l'autostrada N3 verso sud, attraversando i pittoreschi paesaggi delle province del Free State e del KwaZulu-Natal fino alla nostra destinazione. Vi erano opinioni contrastanti riguardo al tempo di percorrenza. Qualcuno credeva che ci volessero solo 4 ore, ma Google ci diceva 7 ore - un lungo viaggio davanti a noi. Non guido, quindi il piano era che mio marito e suo padre si alternassero alla guida. Avevamo preparato shorts, cappelli, occhiali da sole, costumi da bagno e scarpe da ginnastica, poiché il posto dove avremmo alloggiato prometteva alcune attività all'aperto. Lasciammo Joburg intorno alle 8:40, con una temperatura mite di 21 gradi Celsius. C’era stato un forte temporale la notte prima, quindi l'aria fresca era un sollievo dalle alte temperature che stavamo avendo sin dal nostro arrivo nella nazione.

Anche se era l'inizio del fine settimana, non c'erano molte macchine dalla nostra parte dell'autostrada. Dall'altra parte, invece, c'era un flusso costante di camion che si dirigevano verso Joburg. Un appunto sull'attività incessante della città, in contrasto con la tranquillità della campagna. Mentre percorrevamo l'autostrada, strisce di verde e fiori colorati caratterizzavano il paesaggio altrimenti arido, mostrando come le piante possano adattarsi a diverse condizioni climatiche. Tra questi fiori, vibranti cosmos sbocciavano in tonalità di rosa, arancione e bianco, aggiungendo una spruzzata di colore al paesaggio. Sopra le nostre teste, un gruppo di rondini planava nell'aria sopra i campi di mais - "mielies" così chiamato dalla gente del posto - che si estendevano lungo la strada.

Erano passate le 10 quando entrammo nel Free State. Questa parte del paese ha avuto un ruolo significativo nella formazione del paesaggio culturale e politico del Sudafrica. Infatti, è qui che si sono verificati vari eventi, come le lotte dei popoli indigeni San e Khoi, l'arrivo degli europei, le battaglie tra i Boeri (discendenti dei coloni olandesi) e gli inglesi. Nella storia più recente, il Free State è stato un simbolo di resistenza durante l'era dell'apartheid, un centro chiave dell'attivismo, come la storica Marcia delle Donne del 1956, per protestare contro le discriminatorie leggi sui free pass. Passammo piccole baracche sul lato della strada, che insieme all'aria piena dell'odore delle fattorie vicine, erano simboli della vita rurale.

La nostra prima fermata fu al distributore di Harrismith, intorno alle 11:30 del mattino, dopo tre ore di viaggio. Avevamo bisogno di una pausa per i bagni, il carburante e un veloce spuntino. Trovammo un ristorante con tavoli all'aperto su una terrazza, optando per un posto ombreggiato per sfuggire al forte sole di mezzogiorno. Nonostante la temperatura raggiungesse i 28 gradi, una leggera brezza offriva un po' di sollievo dal caldo. Dopo un'ora di relax, eravamo pronti a riprendere la strada. Mentre riprendevamo il nostro viaggio, le montagne di Harrismith si ergevano in lontananza sotto il cielo senza nuvole, annunciando i paesaggi che ci attendevano sul nostro cammino.

South African Diaries: Harrismith moutain range
South African Diaries: Harrismith moutain range

Durante il viaggio in macchina, senza data o Wi-Fi, parlammo di diverse cose sul Sudafrica, dalla politica al mercato immobiliare, agli animali, all'economia e, naturalmente, al cibo. Stavamo parlando del fiume Tugela, che ha inizio nelle montagne Drakensberg e scorre fino all'Oceano Indiano, quando notammo dei bambini attraversare l'autostrada tornando da scuola. Questo ci fece ricordare le storie che avevamo sentito sui migranti dello Zimbabwe che cercavano di entrare in Sudafrica. Alcuni di loro affrontano un duro viaggio attraverso aree selvagge e pericolose, con rischi di imbattersi in animali selvatici e in criminali. Chi arriva nel paese, trova un lavoro temporaneo in città, per sostenere le proprie famiglie a casa, a causa delle terribili condizioni economiche in Zimbabwe. Ci sono molti migranti non registrati in Sudafrica, ma con il paese che si prepara alle elezioni, le misure di sicurezza al confine si sono irrigidite. Riflettendo su questo, essendo io stessa una migrante in un paese straniero, non ho potuto fare a meno di sentire un senso di gratitudine per la mia vita privilegiata in confronto. Mentre io sono in grado di viaggiare liberamente e godere dei comfort di una casa e un lavoro, molti altri rischiano la loro vita, con la speranza di un’esistenza migliore altrove. Mi ha anche fatto pensare a come per migliaia di anni, gli esseri umani hanno tracciato linee sulle mappe e rivendicato la proprietà della terra, anche se originariamente questa fosse destinata a tutti per viaggiare e vivere liberamente senza confini o limiti.

Continuando il nostro viaggio, la strada si estendeva tra nidi di uccelli tessitori e alte piante di aloe, ci lasciavamo dietro il paesaggio arido. Ai lati della strada, si ergevano foreste di pini e eucalypto, mentre entravamo nello stato del KwaZulu-Natal. Attraversare il paese degli Zulu aprì la conversazione sulla situazione e la cultura del popolo Zulu. Sono uno dei più grandi gruppi etnici del Sudafrica, con una popolazione stimata di oltre 11 milioni di persone. La loro storia ha visto la crescita del Regno Zulu sotto la guida del re Shaka all'inizio del XIX secolo. Nonostante i conflitti con gli europei, tra cui la guerra anglo-zulu, il popolo Zulu è riuscito a preservare la propria identità culturale. Tuttavia, molte comunità Zulu continuano a scontrarsi con il progresso. Una volta vivevano in capanne, ora molti hanno iniziato a costruire case, ma i servizi di base come l'acqua corrente e i sistemi fognari sono ancora assenti in alcune aree. Alcune di queste case conservano tetti a forma di cono, che si rifanno alle loro capanne tradizionali, patrimonio culturale.

La parte finale del percorso ci portò ad attraversare bellissime terre agricole punteggiate di ruscelli e irrigatori. Il paesaggio mi ricordò la campagna inglese del Somerset e a tratti delle Highlands scozzesi. Ironicamente ci stavamo dirigendo verso un resort chiamato Castleburn, perché la montagna, Garden Castle, che si erge sulla proprietà, ricorda proprio le rovine di un castello scozzese e la parola “burn”, come scoprimmo dopo, in Scozia si riferisce ad un piccolo corso d’acqua. Era le 16:30 quando finalmente arrivammo alla nostra destinazione, dopo un viaggio di 8 ore. Un gregge di pecore e pini maestosi ci diedero il benvenuto a Castleburn.

Castleburn Resort Drakensberg
Castleburn Resort Drakensberg

La reception era situata sopra un bellissimo lago artificiale. Una ragazza qui ci diede alcuni consigli per le attività del giorno seguente e menzionò la fauna selvatica che avremmo potuto incontrare, tra cui eland, sciacalli, gatti selvatici, zibetti e serpenti. Il nostro alloggio si componeva di una cucina e zona soggiorno, piu’ 3 camere da letto, su due piani, tuttavia decidemmo tutti di rimanere al piano terra. La parte più bella dell’appartamento era il patio, che offriva una splendida vista sui tranquilli laghetti artificiali in cui nuotavano le trote. Le querce si ergevano imponenti su graziose case con tetti di paglia, che sembravano essere uscite da un racconto dell’ Hobbit. Dopo aver disfatto i bagagli, ci sistemammo all'esterno con un rinfrescante bicchiere di G&T, godendoci l'atmosfera serena di fronte all'acqua. Le rane ci allietavano con le loro serenate, mentre noi pianificavamo le attività per il giorno successivo.

La mattina seguente, il piano era di alzarci presto e percorrere uno dei sentieri consigliati dalla reception. Tuttavia, il cielo nuvoloso nascondeva le montagne. Aspettammo così che il sole apparisse come previsto dalle previsioni, e uscimmo poco prima delle 9. Nonostante l'ora mattutina, il calore della giornata era già intenso. Lungo la strada, la conversazione si trasformò in disaccordo, come al solito, su quale fosse il punto di partenza del sentiero. Alla fine decidemmo di seguire il bordo dell'acqua come mostrato dalla mappa. Mentre camminavamo sull'erba mattutina, avvertivamo la freschezza degli steli bagnati sulle nostre gambe nude. Stavamo camminando lungo il lago e ammirando allo stesso tempo, le graziose oche egiziane che galleggiavano sull'acqua, quando ci imbattammo in un signore con un lieve accento scozzese che passeggiava con i suoi due cani nella direzione opposta. Il signore si rivelò essere il proprietario della fattoria. Ci raccontò la sua storia, di come si fosse mosso dalla Scozia, sua terra natia, e trasferitosi a Johannesburg, per poi comprare e trasformare questo pezzo di terra in un paradiso per hikers e animali, e le origini del nome Castleburn. Ci informò, poi, che un gruppo di eland non era lontano da lì e ci incoraggiò a cercare di avvicinarci per vederli. Riprendemmo il nostro cammino, notando segni di attività di talpe nelle vicinanze. Il terreno aveva una tonalità rossastra, come quello che avevo osservato durante il nostro viaggio in macchina verso la zona. Alla fine, avvistammo il gruppo di eland a circa un chilometro di distanza. Cercammo con cautela di avvicinarci, facendo attenzione a non fare troppo rumore e spaventarli. Tuttavia, mentre cercavamo di prendere i nostri telefoni, dalle nostre borse, per catturare il momento, il rumore di un sacchetto di cibo attirò la loro attenzione. Ci videro, e cominciarono a osservare i nostri movimenti con curiosità, rimanendo immobili come in un dipinto. Gli eland sono noti per le loro grandi dimensioni e le corna attorcigliate. Anche se trascorrono le loro giornate pascolando sull'erba, sono molto importanti per l'ecosistema, aiutando a mantenere l'equilibrio mangiando vegetazione e fornendo pasti ad altri animali.

A group of Eilands
A group of Eilands

Quello fu l’unico avvistamento di animali durante la camminata, che continuò con tranquillità, a parte le fastidiose mosche che ci avevano accompagnato per tutto il percorso. Durante il cammino ci fermammo più di una volta ad ammirare le montagne Drakensberg. Drakensberg, "Montagne del Drago" in Africano, è una massiccia catena montuosa che si estende per oltre 1.000 chilometri ed è conosciuta per la sua straordinaria bellezza naturale e la sua ricca biodiversità. La catena è caratterizzata da picchi imponenti, valli profonde e cascate, e qui è possibile vedere siti di antica arte sulle rocce lasciata dai San, Boscimani, migliaia di anni fa. Con la sua flora e fauna diverse, il suo patrimonio culturale affascinante, fa ora parte dell'UNESCO. Tra i suoi picchi più importanti ci sono Rhino Peak, Giant's Castle, Hodgson's Peaks e Mount Lebanon al confine con il Lesotho.

Nel pomeriggio, dopo la nostra camminata, decidemmo di affittare un kayak e andare sul lago vicino. L'acqua era incredibilmente tranquilla, si sentiva solo il dolce suono del canto degli uccelli. Remammo tra le canne, e tra esse, riuscimmo a rivedere gli eland che avevamo avvistato la mattina, pascolavano pacificamente nello stesso punto verde. Dopo un'ora in kayak sull'acqua calma, il sole diventava sempre più caldo, così decidemmo di tornare a riva e rinfrescarci in piscina prima di pranzo. Il resto della giornata passò in relax, con brevi passeggiate, quiz, cena e una partita a Rummikub.

Prima di andare a letto, uscimmo a guardare le stelle. Era incredibilmente bello, un cielo così limpido. Una delle cose più belle da vedere in Sud Africa sono i tramonti e i cieli stellati. La Via Lattea si estendeva nel cielo, con i suoi milioni di stelle. Potevamo facilmente vedere la Croce del Sud e la Cintura di Orione. La visibilità era ancora resa ancora più chiara dalla luna nuova.

Drakensberg Mountain Range
Drakensberg Mountain Range

La domenica, il nostro ultimo giorno, ci alzammo presto verso le 6:30 e ci incamminammo su un sentiero diverso, optando per un percorso più lungo questa volta. L'aria del mattino era abbastanza fresca. Mentre ci avventuravamo, notammo che gli eland si erano spostati più vicino alla nostro alloggio. Ci accorgemmo che delle giovani antilopi si erano separate dal resto del gruppo. Erano nervose, andavano avanti e indietro alla ricerca dei loro compagni. Dopo un po', emersero alcuni eland più adulti che li aiutarono a tornare verso il loro gruppo. Nonostante episodi come questo, la vita degli eland sulle montagne procede abbastanza tranquilla, qui possono pascolare senza dover preoccuparsi di predatori o bracconieri. Attraversammo il campo già noto dal giorno precedente, l'erba fresca sfiorò di nuovo le nostre gambe. Questa volta, il campo era adornato da centinaia di ragnatele scintillanti, opera della rugiada mattutina. La nebbia aleggiava sull'acqua, creando un'atmosfera eterea, mentre le libellule bevevano dalla condensa sull'erba. L'ingegnosità della natura e’ uno spettacolo magico. Intorno alle 8:15, raggiungemmo il punto più alto. Il sole splendeva già intensamente. Lì sopra, ci si sentì incredibilmente in pace. Gli unici suoni erano il leggero ronzio degli insetti e l'eco lontana degli uccelli nella valle sottostante. Lungo il sentiero, notammo segnali sulla fauna che abitava questi posti: gatti selvatici, sciacalli, caprioli e persino serpenti. Ci assicurammo di camminare con attenzione, soprattutto volevamo evitare la possibilità di incontrare la Vipera Soffiante, famosa per le sue abilità di mimetismo e il suo potente veleno.

Spiderweb
Spiderweb

C'è qualcosa di veramente magico nella tranquilla solitudine di una camminata. Con solo il suono della natura che ti circonda, è la situazione perfetta per un momento di introspezione e ispirazione. Mentre i tuoi piedi ti portano lungo un sentiero, la tua mente ha la libertà di vagare ed esplorare nuove idee. Sono momenti come questi che ci ricordano il profondo legame tra l’uomo e la natura. È probabile che i primi popoli che abitarono quei luoghi, avessero un profondo legame con l'ambiente circostante e avvertissero sensazioni simili.

Man mano che il sole diventava più forte, iniziammo la discesa di ritorno verso l’alloggio. Alle 9 del mattino circa, eravamo di nuovo alla nostra base, con l'intera giornata ancora davanti a noi e la nostra prossima destinazione: i Giardini Drakensberg, situati ai piedi della maestosa catena montuosa. Ripercorremmo la strada di due giorni prima e seguimmo il percorso in discesa. Una volta giù, svoltammo a sinistra e proseguimmo per circa 15 minuti fino a raggiungere il Gooderson Drakensberg Gardens, un altro resort, più lussuoso, nel cuore delle montagne Drakensberg. Ci dirigemmo verso il ristorante con vista sul campo da golf e ci sedemmo all'aperto, cercando rifugio dall'intenso sole di mezzogiorno sotto l'ombra di un ombrellone. Di fronte a noi, Rhino Peak si ergeva maestoso a circa 3.050 metri. In altri punti del resort, si potevano scorgere in lontananza Castle Garden e Cathedral Peak. Queste antiche montagne hanno assistito a millenni di attività umana. Le prime persone ad abitare l'area per migliaia di anni furono i San, anche conosciuti come Boscimani. Costoro hanno lasciato un notevole segno culturale attraverso le loro pitture rupestri, trovate in numerose grotte delle montagne. La loro arte offre uno sguardo sulla loro vita quotidiana, credenze spirituali e connessioni con la natura. La maggior parte delle pitture dei San non è accessibile al pubblico. Un peccato perché mi sarebbe piaciuto visitare le grotte e osservare di persona queste antiche opere d'arte. Le montagne Drakensberg hanno svolto un ruolo importante nelle lotte per la terra e il potere durante l'espansione coloniale nell'Africa meridionale. I coloni europei, in particolare i Boeri e successivamente gli inglesi, sono venuti in questa regione, cercando terre fertili per l'agricoltura e il pascolo. Questo periodo di colonizzazione ha portato a conflitti con i popoli indigeni, compresi i San e successivamente altre tribù. Le montagne hanno anche fornito uno sfondo cruciale per famose battaglie, dove le forze britanniche hanno combattuto con i guerrieri Zulu. All'inizio del XX secolo, le montagne Drakensberg sono diventate un punto focale per gli sforzi a favore della conservazione naturale, grazie alla loro importanza ecologica e unica biodiversità. Trascorremmo un paio d'ore qui, godendoci il panorama e osservando un gruppo di turisti tedeschi giocare a golf.

Drakensberg Mountain Range
Drakensberg Mountain Range

Il nostro viaggio volgeva al termine e tornati al nostro alloggio, discutemmo la possibilità di tornare in questi luoghi in futuro, puntando ad esplorare l'altro lato delle Drakensberg, in particolare Cathedral Peak, con l'idea di fare escursioni e magari anche campeggiare. Questo è stato il mio primo assaggio di ciò che le montagne del Drakensberg hanno da offrire, e la prossima volta che ci tornerò, avrò una conoscenza più profonda del paesaggio, della storia, della geografia e della morfologia della regione.

In questo viaggio tra le Montagne del Drakensberg, ho avuto il privilegio di esplorare non solo paesaggi da togliere il fiato, ma anche una ricca storia millenaria. Ogni passo lungo i sentieri ha rappresentato un momento di connessione profonda con la natura e di riflessione interiore. Guardare le stelle nel cielo africano e condividere storie intorno al fuoco sono stati momenti che rimarranno con me per sempre, arricchendo il mio legame con questa terra straordinaria. Sono grata ancora una volta per l'opportunità datami di avvicinarmi a questi luoghi e di apprezzare la ricca diversità del Sudafrica. Il viaggio in auto e le camminate tra le maestose montagne, rimarranno un tesoro prezioso nella mia vita, continuando a ispirarmi e a trasmettermi una profonda gratitudine per il mondo che ci circonda.

Scritto da Stella D’Angelo

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