La punizione divina: Nemesi nella mitologia greca e l'album d'esordio di Stefano Attuario

The Divine Retribution: Nemesi in Greek Mythology and Stefano Attuario’s Debut Album

Nell'antica Grecia, la divinità Nemesi personificava la punizione divina, ripristinando l'ordine cosmico interrotto dalle trasgressioni umane. Era Lei che dispensava gioie e dolori, speranze e afflizioni, sorrisi e dolori all'umanità, indipendentemente dallo status sociale o dai ruoli.

Ispirato da questa figura mitologica greca, cantautore Stefano Attuario da Como pubblica il suo album d'esordio. Qui Nemesi diventa metafora della sua personale ricerca di equilibrio dopo anni intensi e tumultuosi. L'album è un concept incentrato sul conflitto tra il bene e il male, con la moralità vista come un demone e la redenzione che assume il ruolo di angelo custode degli errori.

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Stefano Attuario

IL DISCO

È possibile debuttare nel mondo della musica a 50 anni? La risposta è sì, soprattutto se hai idee valide e qualcosa da dire. E questo è proprio il caso di "Nemesi."

L'album, prodotto da Max Zanotti (lo storico leader dei Deasonika), presenta atmosfere cupe e sonorità grintose. Caratteristiche di un certo post-punk sporco e malinconico che racchiude in sé l'animo delicato e introspettivo del suo autore.

Le 10 tracce presentano arrangiamenti complessi e distorsioni che esaltano i testi enigmatici ed ermetici di Attuario. Dipinge abilmente ritratti in chiaroscuro di esperienze prevalentemente dolorose. L'obiettivo è guidare l'ascoltatore in un flusso che porta alla catarsi attraverso un viaggio introspettivo ricco di deliri, immagini mistiche, dolori e verità strazianti.

Le canzoni raccontano storie di conflitti interni (“Un Demone La Mia Morale”), trionfo sull’ingiustizia (“Perle ai porci”), suicidi (“Liberi Respiri – e il silenzio in mezzo”, scritto con Ray Heffernan), lotte con problemi e dipendenze personali (“Sentenze”) e riflessioni sulla società moderna (“Arcobaleni in Bianco e Nero”).

In questo panorama oscuro spiccano due eccezioni: “Vello D'Oro”, una ballata delicata che sembra scritta da un autore maturo e saggio Vasco Rossi, e “Nemesi”, l'outro finale in cui la voce di Attuario è accogliente e pacifica.

CONCLUSIONI

Il risultato è un debutto altamente encomiabile, autentico e senza dubbio commovente per gli ascoltatori. Un ottimo inizio per Stefano Attuario, artista autodidatta che si è dedicato alla musica dopo aver sviluppato un profondo legame con le arti. La sua passione per la lettura ha plasmato la sua sensibilità artistica, ispirandosi ad autori come Charles Bukowski.

Il suo curriculum comprende due romanzi pubblicati, premi in concorsi di poesia e la conduzione di un programma radiofonico: chiari segni di un universo creativo in espansione che intreccia musica e scrittura per offrire un'esperienza artistica unica.

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Scritto da Silvia Nasti

 

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